Il progetto River Eyes Torino nasce da un’ idea maturata durante l’anno di servizio civile che ho svolto assieme a Lavinia Di Francesco (associazione ECOntACT) e Mariano Piccolo (grafica e comunicazione) presso l’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Onlus. Era più o meno il mese di settembre 2012 e in quel periodo all’Istituto si parlava molto di monitoraggio comunitario delle acque, giornate europee e mondiali di cittadinanza attiva nella tutela delle risorse idriche, di Waterfoot Print Network. Ma, nonostante gli ottimi argomenti di chiacchiera, facevamo fatica a concretizzare quei momenti in una proposta di progetto che potesse essere sviluppato in breve tempo, con relativamente pochi soldi, ma di buon impatto comunicativo. Volevamo concentrarci su Torino, creare coinvolgimento fra la cittadinanza, sensibilizzare rispetto alla valorizzazione del patrimonio fluviale della nostra città, ma non riuscivamo a trovare il modo giusto per farlo: una piattaforma web di geolocalizzazione? Servono troppi soldi per gestirla. Percorsi di cicloturismo lungo i fiumi torinesi? Bella idea, ma il turista ha un’attitudine spesso sfuggente, troppo lontano da quel mood mentale di calma, riflessione e pazienza che avevamo in mente per le attività di monitoraggio. Un giorno, leggendo che il Settore Politiche Giovanili della Città di Torino aveva lanciato il bando “Da Giovane a Giovane” per finanziare attività rivolte agli under 35, abbiamo preso in mano la cartina di Torino e l’abbiamo scrutata a lungo, in silenzio. Cosa ci diceva? I suoi quattro fiumi disegnano sul territorio una specie di E rovesciata, abbiamo commentato. Quattro fiumi, quattro punti. Quattro punti di monitoraggio. Come crearli? Complicato. E perché non “segnarli” semplicemente? Come segnarli. Con delle installazioni artistiche. E da lì è nata l’idea del concorso artistico di comunicazione ambientale “River Eyes Torino”.
La I edizione del concorso (visionabile nella nostra pagina web dedicata www.rivereyes.org) si è svolta fra dicembre 2012 e maggio 2013, ha coinvolto più di 30 artisti, premiato 4 opere vincitrici selezionate da una giuria di 4 esperti, è stata patrocinata dalle 4 circoscrizioni scelte per ospitare le installazioni artistiche (Circoscrizione V, VI, VIII, X) e “benedetta” dall’assessore all’ambiente del Comune di Torino Enzo Lavolta. Il progetto, per quanto sia stato relativamente breve ed economico (per chi finanziava s’intende), ha richiesto uno sforzo incredibile, da parte nostra, di svisceramento delle complicatissime burocrazie che legano assieme le Circoscrizioni e il Comune, i vari enti che si occupano del suolo pubblico, della sicurezza, dei permessi, dei vigili, degli inviti ufficiali, del verde pubblico, dei trasporti, dell’arte. Ogni volta sembrava di vivere “il giorno della marmotta”, a rispiegare daccapo per filo e per segno, a compilare autorizzazioni di autorizzazioni, a gironzolare per i corridoi delle circoscrizioni all’inseguimento di un’imprescindibile firma. E’ stato un processo lungo, complicato, ma ce l’abbiamo fatta. Abbiamo volantinato, attacchinato, raccolto un database di più di 600 contatti, scritto comunicati stampa, messo su il blog, raccolto più di 40 proposte, organizzato i lavori con una giuria altamente qualificata che ha scrutato attentamente ogni singola proposta e premiato con 750 euro ciascuno dei 4 artisti risultati vincitori del progetto. Fra marzo e maggio abbiamo organizzato i lavori di installazione delle opere che sono state inaugurate in quattro week end diversi, ognuna con un suo piccolo rituale di insediamento urbano. Così ha preso forma lo stormo di uccelli delle sorelle Psenner al Parco della Confluenza, il fotogramma spazio temporale Frame Number Zero alle ex-acciaierie Vitali, l’IN/CUBO del futuro agli Imbarchini del Parco del Valentino e il miniorto-panchina dei Messaggi in Bottiglia al mausoleo della Bela Rosin. La domanda che ci siamo fatti una volta concluso l’ultimo momento di installazione è stata: avremo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo
proposti? Abbiamo portato almeno per qualche giorno l’attenzione sui 4 fiumi che attraversano la nostra città? Chi ha partecipato al progetto avrà letto con un minimo di passione la storia del nostro patrimonio fluviale? Cosa erano, cosa sono e cosa potrebbero diventare i nostri fiumi un giorno? Avremo contribuito a creare una visione differente? E la risposta data in quel momento è stata “no”. Non per pessimismo cosmico o cinismo, ma siamo consapevoli che per smuovere l’immaginario umano ci vuole ben più di un logo e un concorso artistico. Ci vuole continuità. Bisogna, scusando il gergo troppo colloquiale, “martellare” in continuazione. Sarà banale, sarà detto male, ma è così.
L’occasione di riprovarci una seconda volta però è arrivata a distanza di molto poco tempo, giocando assolutamente a nostro favore. Così, quando abbiamo letto della nuova edizione del bando di finanziamento Da Giovane e Giovane (uscito a giugno 2013, un mese dopo la conclusione dei nostri lavori), non ci abbiamo pensato due volte: avremo ripresentato River Eyes Torino. Cambieremo il linguaggio espressivo, proporremo quello cinematografico. La prossima edizione sarà un concorso artistico di comunicazione ambientale per cortometraggi, ma il senso del nostro progetto rimane esattamente lo stesso della I edizione. E’ così è stato fatto, il finanziamento è stato concesso e il nuovo bando uscirà entro il 20 settembre 2013. Ovviamente stiamo fantasticando su come unire i quattro “segni” sui territori delle installazioni vincitrici della I edizione, con la proiezione di quelli che saranno i corti vincitori di questo bando. Dovremo trovare il modo di tessere trame fra i diversi linguaggi, dare più sensi di interpretazione, lasciare spazi di apertura a nuove vene creative. Dobbiamo stimolare la concentrazione nell’immaginare i nostri fiumi e contagiare tutti quelli che volenti e nolenti entreranno in contatto con il progetto. Per questo ci auguriamo che vi fermiate un attimo, prendiate un quarto d’ora di pausa e pensiate se voi, o qualche vostro conoscente, potrebbe dare un piccolo contributo all’immaginazione di tutti. Fra pochi giorni esce la II edizione del concorso “River Eyes Torino: il fiume in onda!”. Non perdetelo.
PER INFO: www.rivereyes.org – rivereyer.torino@gmail.com
Vanessa Vidano