Sabato 30 gennaio 2016 si è svolto il secondo workshop di cinema documentario con la regista Rossella Schillaci organizzato dal Tavolo Visual dell’Associazione Antropocosmos in collaborazione con l’Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino.
(di Valentina Noya, Antropocosmos)
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La mattina, presso il Salone delle Arti dell’Hub multiculturale Cecchi Point, l’autrice ha attraversato e condiviso con i ventuno partecipanti al laboratorio il percorso ideativo e produttivo che l’ha condotta alla realizzazione dei documentari Altra Europa e Il limite. Nella ricca selezione dei lavori di Rossella mostrati in sala, è stato proiettato il cortometraggio Shukri, acquistato da Al Jazeera: la storia di una migrante arrivata per mare dalla Somalia e le sue vicissitudini formative per diventare una badante in regola. La platea eterogenea per interessi e professionalità coinvolte – videomakers, antropologi, cooperanti, storici, formatori, studenti, fotografi – si è mostrata particolarmente interessata all’approccio che l’autrice sviluppa nei confronti dei propri personaggi o per meglio dire delle persone che lascia raccontarsi. Narrazioni spesso molto dure con un tocco registico affettuoso e leggero, dato dalla giusta distanza, tanta capacità di dialogo e molta curiosità sembrano essere gli ingredienti del cinema della Schillaci; elementi imperscrutabili a un approccio cinematografico del reale che spesso vediamo intriso di eccessiva tecnica, a discapito del racconto dell’umanità nella sua immensa universalità dei segni e dei gesti. Rossella sembra rivendicare come autrice la sua profonda matrice metodologica di antropologa e come cineasta una pulizia dell’azione e del montaggio asciutta e rigorosa: un connubio armonico raro e complesso.
Connubi difficili da rendere soprattutto se ci trova ancora nella fase d’ideazione di un progetto cinematografico e lo si deve restituire sulla carta.
L’ultima ora e mezza della mattinata è stata dedicata all’analisi di alcuni modelli per concorrere a diverse linee di finanziamento regionali, nazionali e internazionali. Rossella ha evidenziato tratti comuni e differenze di alcune tipologie di bandi, ma rilevando fortemente come la fase di scrittura di un film sia fondamentale per la buona riuscita dello stesso, non solo economica e non solo nei casi di fiction!
Le consegne dei progetti selezionati per il pomeriggio nella palazzina dell’Educativa al Cecchi Point, sono state molto operative e hanno fatto entrare i ragazzi a pieno titolo in un processo laboratoriale, destinando uno spazio di riscrittura sulla base delle suggestioni del mattino. Assieme a Rossella, abbiamo previamente selezionato sei progetti di alcuni partecipanti che hanno avuto voglia di cimentarsi nella scrittura del proprio progetto, nel cassetto o in cantiere. D’altro canto i ragazzi il cui progetto non era stato selezionato per il pitching e la discussione collettiva e coloro i quali non lo avevano inviato, sono stati comunque invitati a prendere le parti di potenziali produttori creativi, in grado di porre l’accento su criticità, ma soprattutto potenzialità dei progetti esposti, attraverso delle domande chiave per l’analisi. Il pomeriggio abbiamo lasciato “pitchare”, leggere pezzi di sinossi e riassumere in massimo 7 minuti da parte degli autori i singoli progetti al gruppo: i nostri interventi come “esperte” si sono limitati a cesellare ciò che i “produttori” sostenevano e suggerivano.
Le storie emerse da questo lavoro sono apparse più chiare e forgiate di una nuova energia vitale data dallo scambio comunitario. I partecipanti si sono dichiarati entusiasti alla fine della giornata e hanno stimolato a formulare una nuova proposta per dare continuità all’esperienza: avviare un processo di autoformazione per estendere la rete attraverso nuovi laboratori di a sempre più orientati all’apprendimento cooperativo, la convergenza progettuale e la sperimentazione.
Prossima stazione: PRODUZIONE!