MEMORIA, RESISTENZA E LOTTA INDIGENISTA NEL CHACO ARGENTINO
Un progetto di antropologia visuale a cura di Antropocosmos con Chiara Carraro
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DESCRIZIONE DEL PROGETTO E OBIETTIVI
ll progetto nasce nell’ambito delle iniziative portate avanti da Antropocosmos assieme alle comunità Qom del Chaco argentino.
Questo ha l’obiettivo di raccontare la vita delle comunità, in sostegno alle esperienze attuali di rivendicazione dei diritti indigeni. Attraverso un percorso creativo, condiviso e partecipativo, si attueranno laboratori visuali di fotografia e video, che possano essere momento di apprendimento e di auto-produzione di materiale visuale finalizzato all’ empowerment dei soggetti. Il progetto adotta quindi l’arte visuale come strumento dialogico, capace di dar vita a un incontro: un dispositivo in grado di stimolare rappresentazioni inedite di se e dell’Altro e accompagnare percorsi di autodeterminazione, scardinando stereotipi e visioni eurocentriche.
Il progetto inoltre fa parte della ricerca etnografica che Chiara Carraro svolgerà parallelamente ai fini della stesura della Tesi di Laurea Magistrale in Antropologia Culturale presso l’Università di Torino.
MODALITÀ
ll progetto, della durata di tre mesi (giugno-agosto 2014), prevede lo svolgimento di una serie di laboratori condotti da Chiara Carraro, antropologa visuale, presso le comunità Qom in provincia di Chaco e di Formosa, con cui Antropocosmos è in contatto da diverso tempo.
I laboratori sono destinati principalmente ai giovani e alle donne delle comunità del Movimiento Qompi Voque Naqockta in provincia di Chaco e Formosa, ma i soggetti varieranno in base alle esigenze e agli interessi locali specifici. I laboratori si svolgeranno di forma gratuita presso strutture messe a disposizione dalle stesse comunità. Prevedono una prima fase formativa sulle tecniche fondamentali della fotografia e del videomaking, accompagnata successivamente da una riflessione e una ri-definizione condivisa della “teoria della visione”, a partire dalle categorie locali. I partecipanti, sempre al centro del processo creativo, sono i protagonisti di una riflessione-azione sugli immaginari, la storia, le aspirazioni e le rivendicazioni della comunità.
RISULTATI
Il materiale prodotto, come anche la strumentazione minima necessaria, rimarrà a disposizione dei soggetti locali coinvolti per dare continuità all’esperienza anche dopo la partenza di Chiara. Il progetto aspira alla messa in circolazione dei materiali visuali realizzati durante i laboratori (mostre, incontri pubblici, pubblicazioni, diffusione su web e altro), per moltiplicare le occasioni di scambio di immaginari e orizzonti della visione, oltre che per testimoniare le esperienze di vita e di lotta delle comunità. I risultati dell’esperienza e della ricerca saranno oggetto di elaborati antropologici e visuali a cura di Chiara Carraro e di Antropocosmos, che verranno resi fruibili ad un pubblico specializzato e non.
METODOLOGIA DI RICERCA VISUALE PARTECIPATIVA
Proponiamo un approccio al sapere antropologico che non si arresti ad un’ analisi teorica ma che negozi con il reale le sue potenzialità di azione facendo della conoscenza antropologica un luogo di creazione e un motivo di impegno sociale.
Crediamo che la vocazione teorica dell’antropologia qualora venga inserita in contesti di complesso fermento politico e sociale possa arricchirsi di una dimensione più pragmatica e possa ridefinire il suo sapere dialogando con le esigenze delle comunità indigene che spesso non hanno accesso diretto a risorse e strumenti materiali e concettuali sufficienti per raggiungere efficacemente obiettivi e scopi politici.
La scarsa visibilità delle comunità indigene a livello sia internazionale che nazionale, ci ha suggerito una pista di ricerca che coinvolga non solo le strumentazioni classiche dell’antropologia ma anche quelle visuali, di notevole potenza comunicativa e incisività a livello mediatico.
Attraverso il dialogo costante con il movimento Qompi Voque Naqockta e la Comunità La Primavera, riteniamo che il nostro intervento con strumenti tecnici legati alla produzione visuale, possa rappresentare un’efficace modalità per incrementare la visibilità delle loro iniziative politiche, documentare le azioni e utilizzare il materiale visivo da loro stessi raccolto come strumento di riflessione ed empowerment.
D’accordo con le comunità, l’utilizzo del video e della fotografia verrà adibito al sostegno delle iniziative e i progetti sociali già in corso dove in particolare sono coinvolti minori, giovani e donne.
Assieme agli interlocutori delle comunità indigene interessate, verranno esplorate le potenzialità insite nella condivisione del processo di produzione del materiale audiovisivo, non solo del suo prodotto finito; in quest’ottica è lo svolgersi sociale, partecipato e collettivo del progetto audio-visivo a determinare la possibilità che esso possa essere transformativo sia per l’individuo che per la situazione contestuale più ampia.
Comunità coinvolte: due/tre comunità del movimento Qompi Voque Naqockta e la Comunità Potae Napocna Navogoh (La Primavera), gli spazi dove si attueranno i laboratori saranno definiti più avanti, in base alle possibilità logistiche necessarie allo svolgimento dei laboratori.
CHIARA CARRARO
Chiara Carraro è studentessa laureanda di magistrale presso la facoltà di Antropologia e etnologia dell’università degli studi di Torino.
Ha conseguito la laurea triennale in Antropologia culturale a Bologna con una tesi di ricerca sul campo sugli stereotipi e le dicotomie di genere circolanti nell’arena politica turca. Ha svolto la ricerca tra il Kurdistan turco e Istanbul città impegnandosi nella decostruzione degli stereotipi che il governo turco di Erdogan diffondeva a riguardo della minoranza etnica kurda e delle donne kurde.
Proseguendo i suoi studi magistrali a Torino, nel settembre del 2012, svolge un tirocinio di 4 mesi presso un centro medico di accoglienza di donne migranti a Siviglia e nell’aprile 2012 una ricerca di campo di circa un mese e mezzo in Bolivia . Nell’ area andina Boliviana avrà modo di approfondire le metodologie di ricerca antropologica più classiche integrandole con quelle visuali, grazie al prezioso aiuto del documentarista Riccardo Bononi e della dottoranda Giulia Maria Baldinelli.
Prosegue il suo percorso di studi motivata ad approfondire tematiche riguardanti l’area geografica sudamericana prestando particolare attenzione ai discorsi inerenti all’antropologia medica e visuale.
Buenas tardes!!! he encontrado este interesante proyecto y les quiero comentar que realizo hace tres años una investigación sobre el terreno en la comunidad Qom en la pcia de Formosa. Soy antropóloga social.Argentina.. En unos días más ya me ausento pero me gustaría estar en contacto con ustedes y con la colega que está llevando este proyecto..para intercambiar información, ya que estamos compartiendo “sujetos de estudio”.
Un abrazo y espero tener sus noticias.
Querida Ana, gracias por escribirnos, pronto te pondremos en comunicaciòn con nuestras compañeras que estàn en Argentina para intercambiar informaciones! Nos gustarìa tambien conocer algo màs sobre tu proyecto de investigaciòn y si quieres puedes inviarnos materiales informativos a nuestro correo que encuentras en la secciòn “Contact”. Un abrazo