Fiumana 2011

Fiumana 2011

10 giorni di eventi, 110 anni di Fiom, 1100 motivi per partecipare

9-18 settembre, Parco Michelotti (TO)

 

Dal 9 al 18 settembre 2011, una Fiumana di iniziative, tavole rotonde, concerti, spettacoli sommergerà le rive del Po, sulle quali si affaccia il Parco Michelotti, poco lontano dal centro di Torino.

Dieci giorni di dibattiti, workshop, concerti con ospiti nazionali ed emergenti, in cui Fiom, che festeggia i suoi 110 anni, associazioni e movimenti torinesi daranno vita a una grande festa di popolo dal profumo antico.

Fiumana è un crocevia di esperienze, una miscela densa di spunti di riflessione, dibattiti che porranno al centro i beni comuni, il lavoro, i diritti, la partecipazione, le energie rinnovabili, la lotta alle mafie, il consumo critico, le nuove cittadinanze, i nuovi modelli di sviluppo.

Con Fiumana 2011 il Parco Michelotti, che fu rifugio per quegli operai che si raccoglievano all’uscita dalle fabbriche per ridisegnare collettivamente il proprio riscatto, ritorna ad essere collettore di esperienze territoriali, sperimentazioni, proposte, per due generazioni che si incontrano, sempre più coscienti di “stare sulla stessa barca” e di dover trovare insieme l’alternativa. Una Fiumana di delegati, giovani, studenti, artisti, forum, movimenti che si incrociano per dare forma e sostanza a una nuova idea di politica, come bene comune e risposta alla crisi economica, sociale, culturale.
Tantissimi gli ospiti e gli artisti che parteciperanno, tra questi Maurizio Landini, Marco Revelli, Luca Telese, Gustavo Zagrebelski, Sergio Cofferati, Luca Casarini, Guido Viale, Ugo Mattei, Marisela Ortiz Rivera,Marco Imarisio, Carlin Petrini, i forum dell’acqua, i rappresentanti dei movimenti studenteschi e delle donne di “Se non ora quando”, Sbilanciamoci, Slow Food.
Tantissime esperienze e reti che si intrecciano, dando vita a nuovi orizzonti del possibile all’interno di una cornice che, dal pomeriggio alla sera, ospiterà musica, spettacoli di teatro, bevande e cibo a bassa velocità, reading, concerti con artisti di rilievo della scena musicale italiana e del circuito emergente Arcireal.

Fiom Torino, Officine Corsare, Rete Pop, Terra del Fuoco Border Radio, Manà, Agriforest, Ecosol

Programma Fiumana 2011

 Antropocosmos presenta

“Vivere d’antropologia. L’antropologia fuori dai dipartimenti”.

Discussione sul ruolo sociale dell’antropologia nel mondo contemporaneo.

Sabato 10 Settembre, ore 15:00 – Schiavitù in Brasile: tra resistenza e pratiche creative.

La memoria della schiavitù viene narrata ancora oggi attraverso l’arte performativa, il rito e la religiosità, da sempre strumenti di rivendicazione identitaria e di resistenza per gli afrodiscendenti brasiliani. Lottare per la sopravvivenza e guadagnare successivamente la libertà ha significato per gli schiavi conservare gelosamente l’unico bagaglio che avevano potuto portare con sé, quello culturale, fatto di un proprio linguaggio, musiche e danze, credenze religiose.

L’incontro fra gli universi culturali africani, quelli delle popolazioni autoctone americane e il potere coloniale genera nuove espressioni culturali come la Capoeira e il Candomblè in Brasile, che riscrivono nell’attualità del rituale i significati e le rappresentazioni della diaspora africana.

Attraverso la performance e la narrazione, l’incrocio fra gli sguardi di chi vive e chi racconta il candomblè e la capopeira, si vuole aprire una riflessione su queste pratiche come luoghi di resistenza, spazi attuali di rivendicazioni storiche e sociali.

Intervengono :

LUISA FALDINI è professoressa Ordinaria di Antropologia Culturale presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Genova, nel settembre 2004 fonda la Sezione Studi Americanisti dell’AISEA (Associazione Italiana Scienze Etno-Antropologiche), di cui è il coordinatore nazionale. Si occupa di arte precolombiana, civiltà indigene amerindiane, terapeutica tradizionale, religioni afroamericane. Ha svolto ricerche in Messico, Brasile, Tunisia e Benin. E’ consulente di Musei ed istituzioni per quanto riguarda l’arte precolombiana. E’ autrice del libro BIYLÚ, nato per la vita (2009). Costruzione dello spazio e della persona in un candomblé di Juquitiba (Brasile).

MAURIZIO GALLO ha studiato Antropologia Culturale presso l’università degli Studi di Torino. Pratica la capoeira da 11 anni ed attualmente è Treinel (istruttore) della “Escola de Capoeira Angola Cortiço do Abelha”, fondata nel 1998 da Mestre Abelha a São Luíz do Maranhão, in Brasile.
Pubblica nel 2004 una monografia tratta dalla sua tesi di laurea, che fa seguito ad una ricerca antropologica negli stati di Minas Gerais e Bahia: “Giocando capoeira. L’eredità della schiavitù in Brasile”, sui temi dell’identità sociale e culturale dei capoeiristi. Ad oggi si tratta della prima pubblicazione in italiano sulla capoeira.

LUIZ ANTONIO PINHO JUNIOR è nato a Santos, in Brasile, nel 1984. Nel 2001 ha studiato tecniche del cinema e della televisione all’Art Studio di Campinas in Brasile. Diplomatosi come attore alla Scuola di Teatro Martins Pena a Rio de Janeiro, nel 2006 ha creato la compagnia teatrale Fabulas em Caixinha, con cui ha scritto e messo in scena lo spettacolo Il Sogno di Led, vincitore del concorso Ciranda de Espetaculos, indetto dal comune di Rio de Janeiro, e ha promosso il progetto Comunidade Artistica che coinvolge i bambini della favela Caju a Rio de Janeiro. Ha studiato “Teatro dell’oppresso” con Augusto Boal, teatro-danza con Graciela Figueroa, Capoeira Angola con il mestre José Carlos, teatro-circo con Leo Bassi. In Italia ha recitato nello spettacolo Lo scimmione e la tartaruga, diretto da Claudio Montagna nel carcere Le Vallette a Torino. Nel cinema ha esordito nel film Il gioiellino di Andrea Molaioli. Studia Scienze dell’Educazione all’Università di Torino.

ADRIANO FAVOLE ricercatore e docente presso l’Università di Torino, ha compiuto ricerche di campo in Polinesia e Melanesia. È curatore con Stefano Allovio di Le fucine rituali (1996), Isole nella corrente (2007) e autore de La palma del potere (2000). Ha pubblicato recentemente Oceania. Isole di creatività culturale (2010).

MATTEO ARIA dottore di ricerca presso l’Università di Napoli “l’Orientale” collabora nell’insegnamento dell’antropologia culturale ed economica presso La Sapienza di Roma, l’Università di Pisa, l’Università di Verona e l’Università di Torino. Ha svolto ricerche in Ghana e a Tahiti. È autore di Cercando nel vuoto. La memoria perduta e ritrovata in Polinesia francese (2007) e curatore assieme a Fabio dei del volume Culture del dono (2008).

Sabato 17 settembre alle ore 15:00 – Esperienze di antropologia urbana a Torino e oltre. Antropocosmos incontra Le città invisibili.

Si discuterà del ruolo sociale dell’antropologia nella città e dei suoi possibili ambiti di applicazione, in particolare nella città di Torino.

Verranno presentate le diverse esperienze e percorsi vissute all’interno del panorama torinese e non solo, che legano nel presente l’antropologia culturale ai luoghi e alle realtà del microcosmo urbano, rappresentative del valore sociale che questa disciplina può offrire nella lettura delle dinamiche nascoste come in quelle più esplicite. Decostruire e migliorare vecchi approcci disciplinari per dialogare con la società e le istituzioni per creare nuove soluzioni teoriche e pratiche.

Intervengono:

IL LABORATORIO INTERFACOLTA’ LE CITTA’ (IN)VISIBILI che nasce nel 2009 a seguito di varie esperienze di ricerca antropologica e dei seminari di Storia Culturale dell’Università degli Studi di Torino. Studenti provenienti da vari corsi di laurea dell’ateneo torinese (antropologia culturale, storia, letterature comparate, sociologia e scienze politiche) decidono di tessere nuove trame fra le loro diverse discipline, coniugando la volontà di formazione con quella di ricerca sul campo. Il nome del laboratorio prende spunto dal romanzo di Italo Calvino e seguendo l’ispirazione dell’autore gli studenti provano a leggere la propria città e le sue multisfaccettature con diverse prospettive. Affrontano temi come la cultura di strada e i luoghi delle culture, i profondi cambiamenti della città e la loro relazione in uno spazio postcoloniale, la letteratura migrante, il cinema, i cibi e le nuove abitudini alimentari, i mutamenti architettonici e urbanistici, esplorando la metamorfosi culturale dei suoi abitanti, italiani e migranti.

Il 2010 vede la nascita di due nuovi sottogruppi di ricerca, attualmente al lavoro, sulla risignificazione dei luoghi sacri e sulle memorie della diaspora migrante.

VALENTINA PORCELLANA, PhD in Antropologia della Complessità, è ricercatrice universitaria in Antropologia culturale presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Università degli Studi di Torino. Insegna Antropologia culturale all’Università di Torino e Didattica dei beni culturali demoetnoantropologici all’Università della Valle d’Aosta. Ha partecipato con relazione a numerosi convegni in Italia e all’estero. Si occupa di antropologia politica (minoranze, genere, esclusione sociale), antropologia alpina e museale.
Tra le sue pubblicazioni: Alpi in scena. Le minoranze linguistiche e i loro musei in Piemonte e Valle d’Aosta (con P. Sibilla, 2009); Ripensarsi donne. Percorsi identitari al femminile (a cura di, 2008); In nome della lingua. Antropologia di una minoranza (2007); Sei mai stato in dormitorio? Analisi antropologica degli spazi d’accoglienza notturna a Torino (2011).

STEFANO BONI PhD in Antropologia a Oxford;  ha svolto ricerche sul campo dapprima in Ghana, poi in Venezuela e Italia. Attualmente insegna Antropologia culturale e Antropologia politica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Ha pubblicato vari saggi in antologie e riviste ed è autore di Le strutture della disuguaglianza (2003), Vivere senza padroni, antropologia della sovversione quotidiana (2006) e Culture e poteri. Un approccio antropologico (2011).

ANGELO ROMANO PhD in Antropologia dello sviluppo e delle istituzioni presso La Sapienza di Roma, dal 2011 lavora presso Urban Center Torino occupandosi di progetti di riqualificazione urbana nell’area di Barriera di Milano, Torino.

CATERINA MENEGONI, studentessa in Comunicazione Intercutlurale all’Università di Torino, nasce a Rovereto circa 25 anni fa. Spinta dalla curiosità per la grande città e per motivi di studio, si trasferisce a Torino nel 2006 e dopo qualche anno intraprende un’esperienza di scambio a Berlino, dove entra in contatto con alcuni progetti di orti urbani collettivi e interculturali. Da allora si interessa di processi di partecipazione e pianificazione cittadina dal basso, nell’ottica di intraprendere una ricerca antropologica su progetti di orti urbani sociali. Dal settembre 2010 è in contatto con Turin Orto, la rete di orti urbani collettivi torinese.

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