Rumbo hacia la autonomía. Difesa del territorio e Autonomia in Guerrero.

Rumbo hacia la autonomia. Difesa del territorio e Autonomia in Guerrero.

Antonella Semeraro*

mail: antonellasemeraro1986@gmail.com

Tesi di laurea magistrale in Antropologia del Mondo Contemporaneo, Università di Modena e Reggio Emilia, 2013

Abstract.

Ho svolto la mia ricerca nelle regioni Montaña e Costa Chica del Guerrero in Messico fra il 2011 e il 2012. L’idea iniziale era capire se ci fossero proposte endogene alternative ai progetti di sviluppo Nazionali o Internazionali che in queste regioni erano rappresentate da un progetto di installazione di miniere a cielo aperto ed estrazione di oro, argento e zinco, ad opera di due multinazionali, che come scoperto nel 2010 avevano ottenuto delle concessioni per esplorazione della durata di cinquanta anni.

Le miniere a cielo aperto sono utilizzate in situazioni in cui il minerale è fuso con la roccia o con il materiale circostante e il procedimento utilizzato per estrarlo prevede l’utilizzo di dinamite per creare grandi buche che misurano intorno a 1,5 km di diametro e 150 metri di profondità, di grandi quantità di acqua e di 60 litri di cianuro al giorno che favorisce il distacco del minerale dalla pietra. Il Governo Federale si è fatto promotore del progetto per la mole di investimenti in gioco e in vista di un aumento della manodopera, ma si è scontrato con l’opposizione delle comunità che fin da subito hanno rifiutato il progetto avendo come priorità la difesa dell’ambiente che risulterebbe gravemente compromesso, la tutela del territorio e delle proprie vite.

Elemento importante della resistenza contro le miniere è stata la presenza di un processo di autonomia iniziato nel 1995 con la Coordinadora Regional de Autoridades Comunitarias-Policia Comunitaria che ha chiuso il cerchio attorno alla rivendicazione del diritto alla terra, al lavoro, alla salute, alla giustizia e ha creato un terreno comune di autonomia e resistenza. Dal 1995 le comunità di Montaña e Costa Chica lavorano per costruire un percorso di autonomia che comprende oltre alla Giustizia con la Crac-Pc, anche la salute con la Casa de la Mujer Indigena ed una serie di progetti di medicina tradizionale combinata alla medicina moderna, l’istruzione con le Università Interculturali, la comunicazione con le Radio Comunitarie e la produzione con un progetto di Desarrollo Regional Integral che prevede, insieme alle altre cose, un ritorno ai metodi agricoli tradizionali poco invasivi e più in sintonia con l’ambiente.

La ricerca propone dunque una riflessione sul fatto che lo sviluppo comunemente inteso non giova alle comunità della zona; è perciò necessario un progetto basato sulla sostenibilità, sul rispetto e sull’autonomia, un percorso cioè di buen vivir.

* Antonella SemeraroNata in Provincia di Brindisi, è laureata in Cooperazione Internazionale all’Università del Salento. Successivamente si trasferisce a Modena dove ottiene nel 2013 la Laurea Magistrale in Antropologia del Mondo Contemporaneo. Nella sua ricerca svolta per la Tesi, ha voluto unire l’interesse per le tematiche dello sviluppo e della cooperazione con l’Antropologia fino ad arrivare ad interessarsi all’Antropologia dello sviluppo e all’Etnosviluppo, seguendo particolarmente gli studi di  Bonfil Batalla. Ha svolto ricerca in contesti di costruzione di autonomia indigena nello stato di Guerrero in Messico.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...