Comunicato per i lettori:
In relazione all’articolo “Spunti per una lettura delle pratiche museali contemporanee”, abbiamo ricevuto in redazione un commento critico (poi pubblicato anche altrove sul web) caratterizzato da toni aggressivi e contenuti diffamatori sia nei confronti dell’autrice che della Associazione. Abbiamo poi ricevuto un invito a rimuovere l’immagine contenuta nel nostro articolo, cosa che abbiamo prontamente effettuato, onde evitare speculazioni in tema di diritti d’autore e, al contempo, la pubblicizzazione dell’evento in oggetto, questioni che non rientrano assolutamente nei nostri intenti.
Questa triste vicenda non può tuttavia rimanere in silenzio nelle nostre pagine.
Come Associazione culturale senza fini di lucro, siamo sinceramente stupite e profondamente preoccupate per questo atteggiamento aggressivo, minaccioso e insultante a noi rivolto, da cui vogliamo prendere le distanze nella maniera più netta evitando di rispondere in merito alle accuse espresse in un linguaggio che non ci appartiene.
Per evidenti ragioni legali, non è possibile pubblicare tale commento su questo sito, di cui è stata richiesta la rimozione dai siti che, inopinatamente, lo hanno pubblicato, conferendo ai nostri legali l’incarico di perseguire gli illeciti ivi contenuti. In ogni caso, con ciò non intendiamo certo sottrarci al confronto con chi ha opinioni diverse da quelle espresse su queste pagine, sicché invitiamo chiunque senta l’esigenza di esprimere il proprio dissenso, parere e riflessione, ad inviarci le proprie considerazioni avendo cura di mantenere toni pacati e rispettosi dei diritti e dell’immagine della nostra associazione e dell’autrice dell’articolo; a critiche formulate con spirito costruttivo e tollerante non mancheremo di dare conto e spazio sul nostro sito, in un clima di onesto confronto e rispetto.
Inoltre riteniamo che questo episodio nel complesso metta in discussione la libertà di opinione e di espressione in un luogo pubblico come la rete. Antropocosmos infatti si impegna da sempre per la libera circolazione del sapere, decidendo ad esempio di proteggere i contenuti del suo sito con i Creative Commons (CC), diritti d’autore a norma di legge, ma più attenti alla possibilità di diffondere gratuitamente contenuti evitando inutili speculazioni o personalismi e la proprietà privata sull’informazione. Rendere privato qualcosa significa anche e soprattutto privare le persone di qualcosa, e noi come associazione siamo per la diffusione libera e orizzontale di idee e di saperi, nel rispetto reciproco e in nome della professionalità antropologica. In casi come questo, dove abbiamo ricevuto arroganti diffamazioni in risposta al nostro esercizio di critica, più che far valere un diritto (d’autore, di espressione…) è venuta meno un’occasione di arricchimento di sguardi, una possibilità persa quindi più che una violazione mancata.
Ci auguriamo che questi episodi di violenza verbale gratuita non accadano più, né nei nostri confronti, né nei confronti di nessun’altra associazione culturale che promuove il dialogo come miglior strategia di convivenza.
Antropocosmos, Torino 27 giugno 2013